Ho un sanguinamento durante la gravidanza. Ho perdite marroni. Oppure ho perdite bianche magari gelatinose. E’ normale? Ho una gravidanza a rischio?
Certo, cose del genere destabilizzano anche la donna più fredda e razionale.
Ma è bene sapere come comportarsi in ogni caso.
La risposta alle domande di sopra è: sì e no.
Dipende.
Saper individuare la tipologia delle perdite di sangue relative all’ovulazione del ciclo mestruale da vere emorragie è fondamentale. Intanto è fondamentale fare un calcolo delle settimane di gravidanza per capire a che punto della gestazione siamo. Scopriremo che ogni fase può avere delle caratteristiche e dei pericoli, anche il sanguinamento ha cause diverse a seconda di quando si verifica.
Di cosa si parla:
Secondo alcune statistiche le perdite di sangue si verificano in circa un terzo delle gravidanze ma solo una piccolissima parte di questi sono realmente sintomi di aborto spontaneo. Dunque per la maggior parte dei casi non c’è da preoccuparsi.
L’aborto spontaneo è sicuramente uno tra le esperienze più traumatiche per una donna, capita molto più spesso di quanto si creda. Anche io ho fatto la mia…
Dunque in certi casi non c’è alcuna minaccia di aborto per le perdite di sangue anche nei primi mesi, può capitare.
Piccole macchioline di sangue, per esempio, si possono verificare dopo rapporti sessuali ma anche per ragioni che non hanno niente a che fare con la gravidanza stessa (per esempio infezioni).
Il sanguinamento, non importa quanto scarso, può essere indicativo di una varietà di complicazioni, tra cui aborto, gravidanza extrauterina e placenta previa.
La placenta previa è considerata una delle emergenze ostetriche del terzo trimestre di gravidanza, soprattutto durante il parto. Anatomicamente la placenta si viene a trovare davanti alla parte di presentazione fetale (testa, spalle, podice). Previa, infatti, vuol dire davanti.
Può essere causa di emorragie gravi, e quindi non dovrebbe mai essere ignorata.
I medici stimano che una percentuale di donne in gravidanza compresa tra il 25 ed il 40% hanno un sanguinamento vaginale durante la gravidanza e, la maggior parte delle volte, la gravidanza procederà normalmente.
Il rischio di aborto spontaneo (noto come una necrosi dopo le prime 20 settimane) diminuisca notevolmente dopo il primo trimestre.
Per questo ogni tipo di emorragia durante la seconda metà della gravidanza dovrebbe essere presa molto sul serio.
E’ necessario rivolgersi subito al proprio ginecologo e sottoporsi ad esami approfonditi. Solo così è possibile dare una risposta certa alla domanda: la mia è una gravidanza a rischio?
Abbiamo detto che il sanguinamento vaginale non è raro ma in ogni caso rivela anomalie, alcune ininfluenti alcune altre più gravi.
Può indicare molte cose, a seconda che sia abbondante o leggero, di quanto dura, di che colore è, e in quale punto della gravidanza si verifica.
Segni che il sanguinamento è dovuto a gravi condizioni come aborto spontaneo, problemi con la placenta o travaglio pretermine, comprendono forti emorragie (simili a sanguinamento mestruale), sanguinamento in concomitanza con crampi e / o febbre, sanguinamento e passaggio di alcuni tessuti.
Anche il colore del sangue è importante: il sangue che è rosso vivo è solitamente più preoccupante del sangue che è più scuro, quasi marrone.
Non importa quando si verifica la perdita di sangue, anche se abbiamo notato piccole macchioline è sempre meglio chiamare immediatamente il medico o il proprio ginecologo.
E’ opportuno essere pronte a rispondere a domande dettagliate sulla quantità di sangue che avete perso e una descrizione di come vi sentite nel complesso, può aiutare molto i sanitari a capire di cosa si tratta e quanto sia urgente.
A seconda di quello che ritiene lo specialista si può consigliare una visita immediata, un ricovero oppure un appuntamento dilazionato nel tempo di qualche ora per capire come evolve l’evento.
Il più delle volte si ricorre ad un’ecografia per vedere cosa succede al feto.
Sfortunatamente, se l’emorragia è dovuta a un aborto spontaneo, non c’è nulla che possa essere fatto. Il processo -come sai- una volta avviato è irreversibile.
Se il sanguinamento è un segno di parto pretermine, il medico prenderà provvedimenti per prevenirlo, eventualmente raccomandando riposo a letto o farmaci.
Se la perdita è dovuta alla placenta previa – una condizione in cui la placenta copre la bocca dell’utero – allora il medico potrebbe metterti a riposo a letto.
Probabilmente eviterà di condurre un esame vaginale interno e probabilmente ti consiglierà di avere un cesareo quando il tuo bambino sarà pronto per nascere. Un cesareo programmato di solito viene effettuato a 38 o 39 settimane, ma le donne con placenta previa sanguinano spesso nel terzo trimestre.
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